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Trento, 6 maggio 2008
SOLIDARIETÀ ED AIUTI STRAORDINARI DAL TRENTINO AL POPOLO BIRMANO
COLPITO DAL CICLONE “NARGIS”

Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda,
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Ora dopo ora si fa sempre più tragico il bilancio del passaggio del ciclone “Nargis” sul Myanmar, ex Birmania: si parla ormai di oltre 40 mila morti, secondo la Tv di stato, ma ovviamente i dati sono ancora provvisori. Una cifra impressionante che però non è ancora la definitiva visto che, secondo quanto dichiarato da organi ufficiali, anche i dispersi sarebbero oltre 40 mila. Intanto si viene a sapere che l'India aveva avvisato la Birmania dell'arrivo del ciclone con 48 ore d'anticipo.

I mass media ufficiali hanno lanciato l'allarme contro la possibilità di epidemie: la radio statale ha esortato la popolazione ad avere cura della propria salute e a "bere acqua solo dopo averla fatta bollire", a "tenere gli insetti lontano dal cibo", a "mangiare frutta fresca", a "servirsi di gabinetti puliti" e a "gettare sistematicamente via l'immondizia" invece di tenerla in casa, sollecitando inoltre i connazionali a "stare attenti alle zanzare e al pericolo dei serpenti".

Tutti avvertimenti suonati paradossali – ricorda Tgcom - in un Paese dove si contano decine di migliaia di morti e di dispersi, con centinaia di migliaia o forse milioni di senzatetto e interi villaggi spazzati via; il 95 per cento delle case è andato distrutto a Bogalay, sul delta dell'Irrawaddy, la città maggiormente colpita dove si contano ben due terzi delle vittime, circa diecimila. Nella stessa Yangon, la vecchia capitale già nota come Rangoon e principale centro birmano, a quattro giorni dalla catastrofe sei milioni di abitanti rimangono senza acqua potabile né elettricità, mentre rifiuti e detriti vanno continuando ad accatastarsi gli uni sugli altri.

L'emittente di regime ha anche invitato a recarsi senza indugio in ospedale, ma in massima parte i civili non disporrebbero dei mezzi per spostarsi nemmeno in condizioni normali; e il principale nosocomio di Yangon è semi-distrutto, con i reparti di cardiologia e oncologia letteralmente annientati. Per di più la già precaria rete dei trasporti è nel caos, molte strade essendo del tutto impraticabili e decine di imbarcazioni ormai inservibili perché danneggiate dalla furia degli elementi.

Ma la situazione in Birmania sta diventando veramente paradossale. Mentre il mondo si mobilita per soccorrere la popolazione duramente colpita, le autorità del Paese continuano a negare l'ingresso dei soccorritori e degli aiuti. Diverse squadre sono ferme oltreconfine in attesa dei visti. In particolare la giunta militare non accetta interventi da parte americana. Così gruppi di soccorritori inviati dagli Stati Uniti, dall'Onu e da altri Paesi, sono fermi a Bangkok, in Thailandia, in attesa del via libera di Rangoon. Come riferisce TGcom, un giornalista della Bbc, Andrew Harding, recatosi in Birmania per seguire i postumi del ciclone Nargis, è stato espulso dal Paese. Il quotidiano ufficiale 'Nuova Luce del Myanmar', ha precisato che Harding è stato espulso per aver "infranto le regole sui visti". L'inviato speciale UE per la Birmania, Piero Fassino, ha definito quanto sta accadendo come una "catastrofe umanitaria spaventosa".

Dall'Onu all'Unione Europea, dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, sono decine i Paesi che hanno annunciato di aver inviato aiuti economici o in squadre di soccorso.

"Le Nazioni Unite - ha dichiarato il segretario dell'Onu, Ban Ki-moon - faranno tutto ciò che potranno per fornire assistenza urgente alla Birmania, dove centinaia di migliaia di persone hanno bisogno di aiuto". L'Unione Europea ha già stanziato un primo intervento di 2 milioni di euro, ed è pronta - come annunciato dall'Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Javier Solana - "a inviare tutto ciò che serve". La stessa cifra in dollari è stata stanziata dal Canada che ha annunciato di aver conferito la cittadinanza onoraria canadese alla dissidente Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace. Gli Stati Uniti hanno stanziato 3 milioni di dollari ma li hanno affidati all'Onu per bypassare l'opposizione delle autorità birmane a ricevere contributi dal Paese che aveva promosso aspre sanzioni contro di loro. L'Italia che, tramite il ministero degli Esteri, ha già stanziato 123 mila euro per la prima assistenza alla popolazione, farà partire un volo umanitario con 30 tonnellate di beni di prima necessita' (tende, depuratori d'acqua, generatori, kit sanitari). La Farnesina fornira' poi aiuti per un milione di euro (500mila tramite il Pam, 500mila a un fondo emergenza Onu), piu' 300mila euro riguardanti l'invio di generi sanitari di emergenza con un volo dell'OMS. Intanto la Croce rossa internazionale lancia l'appello a raccogliere 4 milioni di euro per portare tende, acqua, zanzariere e altri aiuti, e l'associazione Save The Children per la Birmania parla di milioni di senzatetto e di rischio di epidemie con le migliaia di cadaveri lasciati dalle acque che si stanno ritirando.

Tutto ciò premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. ad esprimere la solidarietà delle istituzioni e della popolazione trentina al popolo birmano;

2. ad offrire in via straordinaria aiuti economici e competenze professionali e tecniche al Ministero degli Esteri, alla Protezione civile ed alla Croce Rossa al fine di collaborare all’azione di intervento umanitario internazionale a favore del popolo birmano;

3. a promuovere tra la popolazione trentina la conoscenza di informazioni sulla situazione birmana e sulle modalità dell’aiuto che la popolazione, le istituzioni e le associazioni trentine possono offrire in questo momento di emergenza.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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